L’aspettativa dipendenti pubblici è uno dei diritti di cui gode questa particolare categoria di impiegati.
Precedentemente avevamo parlato dei diritti e doveri dei dipendenti pubblici. Ci sembrava quindi doveroso approfondire il tema legato all’aspettativa in quanto molti si chiedono come funzioni e per quali motivazioni possa essere richiesta. Ser anche tu stai cercando maggiori informazioni non dovrai fare altro che continuare la lettura.
Aspettativa: cosa è
L’aspettativa dipendenti pubblici è un particolare diritto di cui godono gli impiegati della pubblica amministrazione, che permette loro di assentarsi per periodi più o meno prolungati e per motivazioni ben precise dal servizio lavorativo. Durante il periodo viene sospeso il rapporto di lavoro e, generalmente, anche lo stipendio. Diciamo generalmente perché possono esistere dei casi di aspettativa retribuita. E’ prevista anche nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro – Funzioni Centrali 2016-2018, sottoscritto il 12 febbraio 2018 oltre che in diverse altre leggi come la 183/2010.
Come richiederla
Per ottenere l’aspettativa dipendenti pubblici bisogna fare esplicita richiesta al proprio datore di lavoro, generalmente rivolgendosi all’ufficio che si occupa delle risorse umane. L’aspettativa viene concessa solo se vi sono delle precise motivazioni o necessità a suo sostegno. Ma quali sono queste motivazioni e necessità che permettono al dipendente di poterne usufruire? Continuate a leggere e vi illustreremo quali sono le principali motivazioni per cui è possibile richiedere l’aspettativa.
Aspettativa per lutto o per gravi motivi familiari
È disciplinata dalla legge 53/2000 che distingue, in particolare:
- Aspettativa per lutto o infermità di un familiare: permesso retribuito di tre giorni lavorativi all'anno in caso di decesso o di documentata grave infermità del coniuge o di un parente entro il secondo grado. In caso di decesso, i giorni di aspettativa per lutto devono essere utilizzati dal dipendente entro 7 giorni dall’evento; il limite dei 3 giorni è invece da considerarsi come limite massimo da fruire nel corso dello stesso anno, anche nel caso in cui lo stesso dipendente subisca più lutti durante il medesimo anno solare.
- Aspettativa per gravi motivi familiari: è consentito richiedere, per gravi e documentati motivi familiari e per le patologie individuate a norma di legge, un periodo di congedo - continuativo o frazionato - complessivamente non superiore a due anni. Durante tale periodo il dipendente conserva dunque il posto di lavoro, ma non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa.
Va poi anche tenuta in considerazione l'aspettativa non retribuita per motivi personali, prevista nel caso in cui sia il dipendente stesso che venga a trovarsi in una situazione di grave disagio personale (non dovuta a malattia). Normalmente, ha una durata massima di 12 mesi di cui usufruire in maniera continuativa o frazionata, ma sempre compatibilmente con le esigenze del proprio datore di lavoro, che può anche rifiutarsi di concedere la sospensione (adducendo motivazioni ben precise). In questi casi l’aspettativa dipendenti pubblici può durare anche fino a 12 mesi in un triennio da utilizzare al massimo in due momenti.
Aspettativa dipendenti pubblici per vincitori di concorso
Si tratta di assenze per sostenere il periodo di prova nel nuovo lavoro ottenuto a seguito della partecipazione ad un concorso. Questo tipo di aspettativa prevede un periodo massimo di 6 mesi.
In questo tipo di aspettative ci sono alcune eccezioni. Infatti, alcuni contratti prevedono che i dipendenti pubblici con un contratto a tempo indeterminato che abbiano vinto un concorso possano accedere ad un’aspettativa per tutta la durata del contratto di lavoro a termine.
Aspettativa dipendenti pubblici per assistenza a familiare portare di handicap
La legge 104/1992 - consente al dipendente di chiedere al proprio datore di lavoro un periodo di aspettativa non retribuita, della durata massima di tre anni, per assistere un familiare con handicap in situazione di gravità accertata.
Aspettativa dipendenti pubblici per volontariato
L’art. 9 del D.P.R. 194/2001 specifica che il dipendente coinvolto in attività di soccorso e assistenza in vista o in occasione degli eventi individuati dallo stesso Decreto, anche su richiesta del sindaco o di altre autorità di protezione civile, ha diritto a interrompere la prestazione lavorativa e alla conservazione del posto di lavoro, nonché al trattamento economico e previdenziale spettante da parte del datore di lavoro pubblico o privato presso cui risulta impiegato.
Possono essere richiesti:
- fino a 30 giorni di assenza di seguito per un totale massimo di 90 giorni all’anno, da investire in attività di soccorso e assistenza in catastrofi e calamità; il limite dei 90 giorni può essere aumentato fino a 180, qualora venga dichiarato uno stato di emergenza nazionale;
- fino a un massimo di 10 giorni di seguito e 30 giorni all’anno, per le attività formative, di pianificazione e di simulazione delle emergenze.
Cariche pubbliche, elettive e attività sindacali
La legge 300/70 stabilisce che i lavoratori che siano eletti membri del Parlamento nazionale o del Parlamento europeo o di assemblee regionali o che siano comunque chiamati a svolgere altre funzioni pubbliche elettive possono, a richiesta, essere collocati in aspettativa non retribuita per tutta la durata del loro mandato. Lo steso vale per le cariche sindacali provinciali e nazionali.
Aspettativa dipendenti pubblici per corsi di dottorato
In base all’art. 5 della legge 53/2000 il dipendente pubblico che abbia maturato almeno 5 anni di servizio ha la possibilità di usufruire di un’aspettativa della durata massima di 11 mesi per motivi di studio, senza retribuzione, per l’intera durata del corso. Questo periodo è utile ai fini dell’anzianità di servizio e ai fini pensionistici.
Avvio di nuova attività
E’ prevista la possibilità peri i dipendenti pubblici di assentarsi dal lavoro, senza retribuzioni e per un massimo di 12 mesi, per avviare un’attività imprenditoriale. Questo periodo non è utile per l’anzianità di servizio. L’aspettativa per avviare un’attività non è un diritto ma è la propria amministrazione a decidere se accettare le richieste oppure no. In caso di diniego è comunque necessaria una motivazione ben precisa da parte dell’amministrazione.
Aspettativa dipendenti pubblici per familiari all’estero
Può essere richiesta in caso di coniuge o convivente che lavori, o si sia trasferito per lavoro, all’estero. Aspettativa non retribuita per una durata corrispondente al periodo di tempo in cui permane la situazione che l’ha originata. Essa può essere revocata in qualunque momento dal datore di lavoro per imprevedibili ed eccezionali ragioni di servizio, con preavviso di almeno quindici giorni.
Richiamo alle armi
I dipendenti pubblici che vengono richiamati alle armi hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro e ad un’indennità per tutto il periodo in cui prestano servizio. L’indennità è a carico dell’Inps.