Quando nella vita si hanno progetti da realizzare o spese improvvise a cui far fronte, la soluzione più semplice è ricorrere ad un finanziamento, in modo da ottenere la liquidità necessaria. Capita però a volte che si abbia già un prestito, come ad esempio la cessione del quinto, che impegni la busta paga. Come ci si comporta in queste situazioni? E possibile richiedere altri prestiti in busta paga? E in caso fino a quanti?
In questo articolo cerchiamo di dare una risposta ai vari quesiti, in modo da poter aiutare chi si trovi già in una situazione di indebitamento ma abbia la necessità di ulteriore liquidità.
Come vengono valutate le richieste di finanziamento
Generalmente, quando le banche o le finanziarie valutano il profilo di un cliente per capire se è finanziabile o meno, tengono conto di due aspetti in particolare: la storia creditizia e la solvibilità.
- La storia creditizia è ottenibile consultando banche dati come quella del Crif. Grazie a queste banche dati è possibile vedere se il richiedente ha sempre onorato regolarmente le scadenze dei suoi impegni finanziari. Qualora vengano riscontrate irregolarità il cliente potrebbe vedersi preclusa la possibilità di ricevere credito o potrebbe ricevere denaro a tassi di interesse più alti visto il maggior rischio legato al suo profilo.
- La solvibilità è la capacità del cliente di ripagare i suoi debiti. Clienti che hanno uno stipendio molto basso avranno maggiori difficoltà a restituire la somma richiesta. Allo stesso modo, clienti che hanno impegni che incidono maggiormente sul loro reddito mensile potrebbero incontrare lo stesso problema. Se gli impegni superano un certo limite il cliente può quindi vedersi rifiutata la richiesta. Di preciso però, quali sono questi limiti?
Cessione del quinto e Delega di Pagamento
La cessione del quinto dello stipendio è un prestito che viene così chiamato perché la singola rata non può superare un quinto dello stipendio al netto delle ritenute mensili fiscali e previdenziali. Ciò significa che il cliente non può impegnare più del 20% del proprio stipendio netto mensile con un singolo prestito. Anche in presenza di stipendi molto elevati, il limite del quinto non può però essere superato, proprio come prevede la stessa normativa (DPR 180/1950).
Questo non vuol però dire che la cessione del quinto sia l’unico finanziamento a poter gravare in busta paga. Se si è dipendenti si può infatti affiancare alla cessione del quinto la delega di pagamento, altro prestito con caratteristiche analoghe, che permette di impegnare fino ad un ulteriore quinto del proprio stipendio. Con cessione e delega lo stipendio mensile può quindi essere usato per rimborsare i due prestiti impegnando fino ad un 40% della retribuzione netta mensile. Questa è la capienza massima delle due rate sommate, quindi nulla vieta ai clienti di sottoscrivere due contratti di finanziamento con rate che singolarmente possano essere inferiori al singolo quinto.
Cessione e delega hanno caratteristiche pressoché analoghe anche se è bene ricordare due cose importanti. Prima di tutti che alla delega non possono accedere i pensionati. La cessione è poi un atto dovuto, quindi il datore di lavoro deve prenderne atto e accogliere la richiesta del cliente. La delega è invece un atto facoltativo, quindi il datore può valutare se accogliere o meno la richiesta del cliente.
Per quanto molto spesso banche e finanziarie devono stipulare una convenzione con l’amministrazione del cliente per poter regolare la gestione delle deleghe.
Al di là di questi aspetti burocratici, dovremmo quindi aver fatto piena chiarezza su tutti i prestiti che possono gravare contemporaneamente sulla busta paga e su quale sia la quota massima da poter impegnare. Se anche tu stai cercando liquidità aggiuntiva per i tuoi progetti, contattaci, abbiamo il prestito che fa per te.