Capire come diventare dipendente statale è molto importante se si vuole intraprendere questo tipo di carriera. C’è infatti un percorso ben preciso da seguire per poter accedere a questo impiego, che è uno dei più ambiti in Italia, non solo per le agevolazioni che prevede (tra le quali la cessione del quinto dello stipendio) ma anche e soprattutto perché più sicuro e meno soggetto a licenziamenti.
In questo articolo facciamo chiarezza sull’argomento, in modo da aiutare coloro che sono interessati a questo impiego.
Il dipendente statale: chi è?
Il dipendente statale è il soggetto impiegato presso le amministrazioni pubbliche statali, che possono essere sia centrali che periferiche.
Alcuni esempi di amministrazioni statali sono i seguenti:
- Funzioni centrali (Ministeri, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, Avvocatura Generale, Agenzie fiscali, CNEL, Enti pubblici non economici);
- Scuole e università, dai professori fino al personale ATA;
- Forze dell’Ordine e della Difesa, inclusi Carabinieri, Esercito, Marina Militare, Aeronautica, tutti i vari tipi di Polizia (tranne i servizi di vigilanza privata).
L’impiego statale prevede quindi una serie disparata di mansioni che richiedono professionalità e competenze spesso diverse tra di loro.
Come diventare dipendente statale: cosa prevede la legge
L’accesso alla Pubblica Amministrazione, sia statale che locale, avviene attraverso concorso, come specificato dalla stessa Costituzione. L’articolo 97, comma 3 sancisce che “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”.
L’articolo 35, comma 1, del decreto legislativo 165/2001, noto anche come Testo unico del pubblico impiego, indica inoltre che per lavorare nella Pubblica Amministrazione è necessario sostenere procedure selettive conformi ai principi del comma 3 suddetto.
Queste procedure sono finalizzate all’accertamento della professionalità richiesta e devono garantire “in misura adeguata l’accesso dall’esterno”.
Come diventare dipendente statale: le eccezioni
La legge prevede delle eccezioni alla modalità di accesso all’impiego statale tramite concorso:
- Lavoratori invalidi: bisogna essere regolarmente iscritti nelle apposite liste e dimostrare di avere una capacità lavorativa ridotta almeno del 45%.
- Chiamata per lo svolgimento di lavoro a tempo determinato o a progetto o per una consulenza nella Pubblica Amministrazione
- Assunzione per chiamata diretta riservata ad alcune particolari categorie:
- Coniuge e figli del personale di forze armate, forze dell’ordine, corpo nazionale dei vigili del fuoco e personale della polizia locale deceduto nell’espletamento del servizio;
- Vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;
- Coniugi superstiti dei morti sul lavoro;
- Testimoni di giustizia.
La procedura da seguire
Per essere sempre informati sui concorsi banditi dagli enti pubblici bisogna consultare frequentemente la Gazzetta Ufficiale, reperibile in edicole, librerie, Comuni, biblioteche o sul sito web www.gazzettaufficiale.it.
L’indizione di un concorso viene annunciata attraverso un bando riportato in Gazzetta Ufficiale che specifica il numero di posti disponibili, i requisiti richiesti, la documentazione che deve essere allegata alla domanda, le modalità e la data di scadenza per la presentazione della domanda, le materie su cui verterà l’esame. Solitamente i concorsi sono a livello nazionale, circoscrizionale o provinciale e prevedono assunzioni con Contratto di Formazione Lavoro, a tempo determinato o a tempo indeterminato.
Il bando prevede delle prove da superare, che possono essere scritte, orali o addirittura fisiche se si entra nelle forze dell’ordine o nell’esercito, che sono volte a verificare il possesso da parte del candidato di una serie di requisiti considerati necessari per poter ricoprire il ruolo per il quale si propone.
Come sta cambiando il processo di assunzione
Con il Dl Reclutamento cambiano i criteri per entrare nella Pubblica Amministrazione e vengono semplificate le procedure per le assunzioni di professionisti.
E’ stato infatti sviluppato il Portale per il reclutamento (inPA), dove chi è interessato può candidarsi per lavorare nella PA inserendo il proprio Curriculum Vitae.
Il portale è già online in via sperimentale e serve a incrociare domanda e offerta di lavoro per velocizzare le pratiche di assunzione e per ricercare i professionisti più qualificati per realizzare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Dal 2023, la pubblicazione dei bandi di concorso per assunzioni a tempo indeterminato e determinato avverrà unicamente sul portale e sul sito istituzionale dell’amministrazione che bandisce il concorso, senza alcuna pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
