In Italia, i pensionati con determinate caratteristiche hanno diritto alla pensione minima o trattamento minimo Inps, che viene versato loro in modo da potergli garantire uno stile di vita minimamente dignitoso.
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L’importo di questo trattamento minimo varia nel corso degli anni, in modo da adattarsi all’aumento del costo della vita. Per il 2022 ad esempio, è previsto un aumento della quota minima. Se vuoi scoprire di più sull’argomento e sapere tutte le ultime novità non devi fare altro che proseguire nella lettura dell’articolo.
La legge
La pensione minima è disciplinata dalla L. n. 638/1983 e prevede il diritto, per tutti i pensionati che hanno versato contributi non sufficienti a raggiungere la soglia minima di pensione, a ricevere un assegno integrativo da parte dell’Inps. Lo scopo di questa legge è quello di migliorare la condizione economica del pensionato stesso.
Come richiedere la pensione minima
Per ottenere la pensione minima bisogna presentare apposita domanda all’Inps. Questo tipo di pensione infatti non opera in maniera automatica ma va richiesta.
Chi può richiederla
Possono richiedere il trattamento minimo i lavoratori che, raggiunti i 67 anni di età, possono accedere alla pensione di vecchiaia avendo alle spalle venti anni di contributi.
Questi sono i limiti di reddito da rispettare per avere diritto al trattamento minimo Inps:
- In misura piena al pensionato non coniugato che ha redditi fino a 6702,54 € e a quello coniugato con redditi propri entro i 6702,54 € e con redditi coniugali (propri sommati a quelli del coniuge) entro i 20107,62 €
- In misura parziale con reddito personale fino a 13405,08 € per il pensionato solo, per quello coniugato con reddito personale entro i 13405,08 € e reddito coniugale (proprio sommato a quello del coniuge) non superiore ai 26810,16 €.
Gli aumenti della pensione minima nel 2022
Nel 2022 è previsto un aumento dei trattamenti minimi da 515 € fino a 651 €. Dovrebbe esserci una rivalutazione maggiore rispetto a quella applicata nel 2021. L’anno in corso, infatti, ha visto un incremento dello 0,5% rispetto al 2020. L’integrazione prevista per chi riceve una pensione molto bassa, troppo bassa per poter vivere dignitosamente, ha portato l’assegno ad una cifra di 515,58 € mensili per un totale di 6.702,54 € all’anno ripartiti in tredici mensilità.
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