La cessione del quinto per separati o divorziati è un tema che solleva spesso dubbi tra coloro che, dopo una separazione o un divorzio, si trovano nella necessità di ottenere liquidità attraverso un prestito garantito dalla propria busta paga o pensione. La buona notizia è che la cessione del quinto può essere richiesta anche da persone separate o divorziate, ma è fondamentale tenere conto di alcuni limiti previsti dalla legge, soprattutto in presenza di obblighi di mantenimento.
Chi è separato o divorziato può richiedere la cessione del quinto?
Sì, anche i lavoratori o pensionati separati o divorziati possono richiedere la cessione del quinto. Non ci sono limitazioni legali che impediscano l’accesso a questa forma di prestito sulla base dello stato civile. Tuttavia, se esiste un obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento (agli ex coniugi o ai figli) che viene trattenuto tramite pignoramento direttamente dallo stipendio o dalla pensione, allora bisogna fare attenzione ai limiti previsti dalla normativa.
Quali sono i limiti in caso di pignoramento per alimenti?
Nel caso in cui sia in corso un pignoramento per il pagamento dell’assegno di mantenimento, la legge impone che la somma complessiva trattenuta tra la cessione del quinto e il pignoramento non superi il 40% dello stipendio o della pensione netti mensili.
Non solo: ciascuna trattenuta, singolarmente, non può superare il 20% del reddito mensile netto. Quindi:
-La cessione del quinto può arrivare fino a un massimo del 20%;
-Il pignoramento per alimenti può anch’esso arrivare fino al 20%;
-La somma complessiva delle due trattenute non può superare il 40%.
Un esempio pratico
Supponiamo che un ex coniuge pensionato percepisca 1.500 euro netti al mese. Se su di lui grava un pignoramento per il pagamento dell’assegno di mantenimento pari al 20% della pensione (cioè 300 euro), allora potrà richiedere una cessione del quinto solo fino a un altro 20%, ovvero altri 300 euro al massimo.
Conclusioni
In sintesi, la cessione del quinto per separati o divorziati è possibile, anche in presenza di obbligo di pagamento di alimenti. Tuttavia, è fondamentale verificare quanto viene già trattenuto in caso di presenza di pignoramento, perché la normativa stabilisce limiti ben precisi.
Per questo motivo, è sempre consigliabile rivolgersi a un consulente esperto prima di procedere con la richiesta, così da valutare con precisione la propria situazione finanziaria e capire quale importo si può effettivamente ottenere.